Nella terza gara dei Mondiali, gli azzurri vincono come da pronostico ma concedono un set che potrebbe costare caro. Domani riposo, martedì sfida con gli UsaUn muro di Alessandro Fei su Nadi. AfpNAGANO (Giappone), 19 novembre 2006 - L'Italia batte come da pronostico l'Iran ma concede un set che potrebbe costare caro nel seguito del Mondiale (3-1). Gli azzurri, vinto il primo set a 15, hanno ceduto il secondo parziale a 21, prima di concludere aggiudicandosi gli ultimi due parziali 25-21 e 25-19.
Seconda vittoria dell’Italia dunque al Mondiale, anche se meno facile di quello che ci si poteva aspettare alla vigilia. L’Iran, infatti, come aveva fatto il giorno prima con il Venezuela, ha strappato un set agli azzurri, fra la sorpresa generale.
Montali ha deciso di lasciare in panchina Cozzi e Papi in avvio, dando un po’ di visibilità e di minuti-campo a Cernic e Semenzato. Vinto abbastanza agevolmente il primo parziale, l’Italia ha cominciato bene anche il secondo, con il piglio di chi vuole chiudere il discorso nel minore tempo possibile. Ma quando il set sembrava già abbondantemente azzurro qualcosa si è inceppato nel meccanismo e gli asiatici hanno risalito la corrente. Trascinato da Mohammadkazem l’Iran - che ha in panchina il serbo Kijac (ex Novi Sad e nazionale bulgara) – ha iniziato a rimontare gli azzurri a cui faceva evidentemente difetto la concentrazione. Le bordate di
Cisolla (uno dei migliori dell’Italia in questo terzo confronto) non sono state sufficienti a tenere l’Iran a distanza. Anzi galvanizzati dalla rimonta (di 5 punti) Akbari e soci si sono presi tutto il parziale, iniziando in maniera molto baldanzosa anche il terzo. Per lungo tempo aggrappati all’Italia, che ha commesso anche qualche errore di nervosismo. Fino a quando le battute di Fei non hanno aperto la strada al definitivo (e preventivata) successo degli italiani.
Ma a dimostrazione che in questo Mondiale non c’è nulla di scontato arriva da Fukuoka la notizia della vittoria della Francia sul Brasile vincitutto, nella ideale riedizione dell’ultima finale di World League a Mosca. In questo volley non ci sono più certezze e per ottenere i due punti non bastano il nome o il blasone. Domani (lunedì) prima giornata di riposo, prima della due giorni contro Stati Uniti e Venezuela che chiuderà la prima fase quella di Nagano.